Bentornato Black Bass!
giu 14, 2021Testo e fotografie di Marco Altamura
Con il mese di giugno possiamo ritornare a dare la caccia al “diavolo verde”, re incontrastato di cave, stagni, lanche dei fiumi e grandi laghi, tutti ambienti dove il black bass compie le sue incursioni nei confronti di piccoli pesci, anfibi, rettili acquatici ed anche piccoli volatili.
Da sempre di bocca buona, il centrarchide ama il caldo e con il progressivo aumentare della temperatura dell’acqua diventa più attivo tanto da ampliare le sue finestre di attività distribuendole durante tutto l’arco della giornata.
Un gran numero di categorie di artificiali interessano il nostro amico con le pinne: minnow dall’assetto galleggiante, neutro ed affondante, crank bait, jig muniti di trailer, spinnerbait, soft bait di tutti i tipi (worm, creature, shad, frog ed imitazioni degli stadi larvali degli insetti), propeller, chugger, craw, mouse, ecc…
Come abbiamo visto c’è solo l’imbarazzo della scelta e, come i bassman suggeriscono, ad ogni famiglia di artificiali corrisponde una combo dedicata.
Essendo io un lanciatore “generalista”, che si dedica cioè a più specie predatorie, preferisco semplificare le cose utilizzando una canna che definirei “allround”, cioè in grado di recuperare un po’ tutti gli artificiali citati in un corretto ed accettabile compromesso: utilizzo una 8 piedi (2,40 cm) in due sezioni con un intervallo di potenza di gr 15/40 effettivi al quale abbino un mulinello taglia 4000 con bobina a gola larga caricata con dell’ottimo fluorocarbon, nella fattispecie l’Asso Fluoro Casting di spessore mm 0,26 e per le tecniche “finesse” l’Asso Fluorolight di spessore mm o,22. Entrambi i prodotti del Gruppo DP di Genova possiedono ottime doti di morbidezza, allungamento contenuto, assoluta invisibilità in acqua unitamente ad un’ottima resistenza.
Mai come nella ricerca del black bass il fluorocarbon mette in evidenza le sue caratteristiche ed un buon prodotto fa la differenza tra catturare e collezionare delusioni.
La mia frequentazione del lago Maggiore fa sì che gli spot da me più frequentati siano appunto quelli del grande lago prealpino; la vastità dell’ambiente e le acque trasparenti rendono la pesca più difficile e qui ogni bass catturato si può dire a ragion veduta di esserselo meritato.
Comunque sia sono da preferirsi le prime ore dell’aurora e le ultime del crepuscolo oppure le giornate perturbate e con presenza di brezze; in queste fortunate situazioni il bass perde la sua sospettosità e attacca di buon grado un artificiale ben presentato.
Conviene approcciare lo spot con le tecniche tipiche dell “power fishing” ovvero spinnerbait, crank bait e chatter bait; una volta localizzati i pesci potremo ricorrere alla nostra tecnica preferita sicuri di effettuare buone catture.
Rilasciare nel loro ambiente i nostri funambolici avversari è sempre il gesto più auspicabile!