La trota locustre: la regina degli abissi

feb 23, 2021

Dal nostro amico Marco Altamura riceviamo e pubblichiamo il resoconto della sua uscita per insidiare la Regina incontrastata dei nostri laghi prealpini

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E’ questo il periodo più propizio per insidiare la Regina incontrastata dei nostri laghi prealpini e quindi cerco sempre di organizzare più uscite possibili con obiettivo questo splendido endemismo nostrano che insieme alla trota marmorata rappresenta un vanto prettamente italico; la trota Lacustre, da sempre, esercita una grande attrattiva su di me e chi fin dagli inizi degli anni ’80 ha letto i miei articoli sulle Riviste di settore, ben sa quanto tempo ho dedicato alla ricerca di questo fantastico ed affascinante salmonide.

Questo spinning “di sacrificio” presuppone una costanza ai limiti dell’ostinazione ma i risultati, anche se estremamente parchi, ripagano di tutti i sacrifici fatti.

Quest’anno ho concentrato la mia attenzione sull’utilizzo del fluorocarbon in questa tecnica estremamente probante per tutti i componenti della combo; in presenza di acque trasparenti e dell’estrema sospettosità dei salmonidi infatti, risulta molto azzeccata la scelta di un monofilo che presenti grandi doti di invisibilità in acqua unitamente ad una percentuale bassa di allungamento sotto stress per riuscire a portare ferrate efficaci anche a grandi distanze.

Ho messo sotto la lente di ingrandimento il monofilo ASSO Fluorolight, un fluorocarbon coated presente sul mercato con bobine da 150 metri. Nella fattispecie ho utilizzato uno 0,26 mm di spessore ed ho potuto apprezzarne le doti di estrema morbidezza anche in presenza di basse temperature, condizione molto frequente quando si insidia la Lacustre.

Con la bobina carica di ASSO Fluorolight del mio mulinello taglia 4000 ed una manciata di artificiali fidati (cucchiai ondulanti come il Toby, il More Silda ed il Landa e minnows lipless di fattura artigianale pesanti 25 grammi) mi appresto a praticare il mio spinning preferito rivolto alla Regina incontrastata di questi smisurati contesti idrici.

La situazione meteo influisce moltissimo sull’esito di queste uscite ed è sempre preferibile scegliere giornate con cielo coperto o addirittura con pioggia leggera e con presenza di brezze periodiche che increspano l’acqua; anche una copiosa nevicata sarebbe auspicabile al punto che non ricordo un’uscita sotto la neve senza almeno una cattura.

L’approccio allo spot deve sempre essere discreto perché spesso le Lacustri si trovano a girovagare nelle bassure a pochi metri dalla battigia; quindi lanci paralleli alla riva per poi convergere sempre più verso il centro-lago con la massima gittata possibile. E’ facile capire l’importanza che riveste un ottimo monofilo le cui caratteristiche devono sottostare a doti di morbidezza, fluida fuoriuscita dai passanti, invisibilità, resistenza all’abrasione e scarso allungamento in caso di ferrate a lunga distanza.

Grande è stata la soddisfazione nel catturare Lacustri con l’ausilio del citato Asso Fluorolight dimostratosi all’altezza della situazione anche in condizioni ambientali proibitive, con temperature ampiamente sotto lo zero e sessioni lunghe e stressanti per tutta la combo.

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