Pesca alla trota di riale

mar 5, 2021

Finalmente il rito dell’apertura alla pesca ai salmonidi in acque correnti si può ritenere archiviato e d’ora in poi potremo godere dei nostri spot preferiti con più calma e senza la ressa del primo giorno; praticando lo spinning in torrente, prediligo dividere in due categorie ben distinte questa tecnica, differenziando la ricerca di coloratissime fario dei piccoli corsi montani dalla caccia alle grandi trote fario, marmorate e lacustri di risalita dei fiumi di fondovalle.

Ero impaziente di mettere alla prova l’attrezzatura per i piccoli corsi d’acqua montani e quindi mi sono apprestato a caricare il mio mulinello taglia 3000 con il trecciato Asso 8X PE Light Games dello spessore mm 0,125 di colore verde fluo molto morbido e resistente unitamente all’ Asso Super Fluorocarbon come terminale di spessore mm 0,20, sempre una garanzia in termini di prestazioni.

In questi contesti acquei è importantissima la precisione di lancio e la posa delicata degli artificiali, unitamente all’invisibilità del terminale che in queste acque cristalline mette a fuoco le sue doti qualitative.

Sia che si usino hard baits come cucchiai rotanti o piccoli minnows, che soft baits come piccoli shads siliconici montati su mini jigheads, risulta estremamente importante poter “seguire” le traiettorie subacquee dei nostri artificiali e l’utilizzo di questo super filo di Asso di colore verde brillante aiuta non poco nell’intento.

Inoltre le sue grandi doti di resistenza all’abrasione ci mettono al riparo da sgradevoli rotture consentendoci di giostrare anche in presenza di massi ed ostacoli di varia natura.

Questa è una vera e propria “caccia” a questi coloratissimi salmonidi e sia l’ambiente angusto che la necessità di rendersi il meno visibili possibile suggeriscono l’utilizzo di una combo molto maneggevole e pratica: una due sezioni da mt 2,10 ad azione “medium-fast” abbinata ad un mulinello taglia 2500/3000 saranno da ritenersi indispensabili per affrontare correttamente questi particolari ambiti idrici, il resto lo faranno il nostro spiccato senso dell’acqua e la nostra preparazione tecnica in uno spinning tra i più complessi ma anche tra i più prodighi di soddisfazioni.

Personalmente, per connettere il terminale in fluoro al trecciato, utilizzo il nodo Tony Pegna che se molto ben eseguito, è in grado di fornire ampie garanzie di tenuta anche in caso di forti trazioni. Un accorgimento utile quando si usano piccoli artificiali è quello di connetterli al terminale senza minuteria di raccordo (girelle+moschettone) che ne inficerebbero il corretto comportamento in acqua.

Dovendo tagliare il nodo ad ogni sostituzione di artificiale, sarà quindi utile tenere il terminale un poco più lungo per non essere costretti ad aggiungerne un altro spezzone tramite il citato nodo Tony Pegna, non molto agevole da eseguire senza un piano d’appoggio stabile. Infine un sempre valido consiglio è quello di indossare abiti di colore scuro per non esporsi all’acutissima vista delle trote delle acque correnti unitamente a non compiere movimenti maldestri pena l’immediata fuga in tana di questi ombrosissimi pesci.

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