Spinner e Black Bass
giu 17, 2022Testo e fotografie di Marco Altamura
Con il mese di giugno si ricomincia ad insidiare uno dei predatori più divertenti e funambolici che il panorama delle nostre acque italiche possa offrire: il black bass. Questo pesce a stelle e strisce infatti è un predatore che può vantare un vastissimo campo di artificiali utilizzabili per la sua cattura, tutti estremamente catturanti e divertenti; tra le tantissime categorie di lures che trovano diversi tipi di applicazione nella ricerca del bass, la famiglia delle wire-baits e, spiccatamente gli spinnerbait, sono tra i miei favoriti per insidiare il centrarchide.
Questo poliedrico artificiale, pur non imitando nulla in particolare, è in grado di far perdere la testa letteralmente al nostro amico yankee selezionando anche la taglia delle prede. Personalmente utilizzo i double blades ovvero i modelli con doppia pala e gli aggiungo un trailer-hook che mi mette al riparo in caso di mangiate “corte”; opto per le palle willow-leaf se devo sondare le profondità del lago e le colorado se la mia azione avviene nella parte alta della colonna d’acqua.
Riveste una grande importanza la canna da utilizzare per questo tipo di ricerca: l’attrezzo deve avere un’azione parabolico-progressiva ed i negozi più forniti tengono addirittura in collezione modelli in fiberglass da utilizzarsi spiccatamente con gli spinner.
La combo consiste inoltre di un buon mulinello da spinning taglia 4000 con frizione anteriore su dischi a regolazione micrometrica e con bobina a gola larga e bordi svasati per lanci lunghi e precisi; per questa tipologia di spinning sono solito optare per due possibilità di caricamento della bobina, una prevede l’utilizzo di un super filo trecciato di spessore mm0,15 al quale connettere uno spezzone di terminale in fluorocarbon.
Nello specifico l’ottimo Asso 8XPE Perfect Storm unitamente al terminale Asso Premium ; la seconda possibilità prevede l’utilizzo diretto in bobina del monofilo Asso Hard Skin, siliconato ben 12 volte e molto più resistente all’abrasione rispetto ai monofili tradizionali.
Per entrambe le soluzioni l’azione “morbida” della canna garantisce ferrate sicure e tempestive anche a grandi distanze. Sono solito chiudere il semi-anello di aggancio degli spinnerbait tramite il posizionamento di alcune spire di filo in cotone bloccato da una goccia di collante cianoacrilico: questo piccolo stratagemma mi consente di utilizzare il moschettone garantendomi la sostituzione dell’artificiale molto più velocemente senza dover ogni volta rifare il nodo di congiunzione.