Chiusura con il botto!

ott 3, 2021

Testo e fotografie di Marco Altamura


Anche in questo anno di interminabile pandemia con tutte le limitazioni che essa ha imposto, ci sono appuntamenti ai quali non è proprio possibile non rispondere: dopo le giornate assolate ed afose di luglio ed agosto, il mese di settembre porta finalmente un po’ di refrigerio e le grandi masse di bagnanti abbandonano le spiagge di fiumi e laghi lasciando liberi i nostri spot preferiti.

Il primo mese di autunno coincide anche con le prime risalite di grosse trote lacustri che dal grande bacino prealpino iniziano a prendere la via del fiume tributario per l’avanzare del loro imminente periodo di riproduzione.

Un’occasione da non perdere assolutamente! A circa tre chilometri dallo sbocco in lago, il fiume presenta le prime rapide dove i salmonidi sostano prima di riprendere la faticosa risalita; in questo tratto, oltre alle grosse lacustri, sono presenti anche trote fario e marmorate che dividono lo spot con cavedani e barbi.

Qui si impone uno spinning medio con attrezzi potenti per contrastare le forti correnti e le tutt’altro che remote possibilità di catturare grosse trote.

La mia attrezzatura consiste in una canna di lunghezza mt 2,40 ad azione MH con un range di utilizzo individuato nell’intervallo gr 15/40 effettivi; sono solito abbinare un mulinello di taglia 4000 caricato con dell’ottimo fluorocarbon  dall’ottima resistenza all’abrasione, assoluta invisibilità in acqua ed allungamento prossimo allo zero.

Completano la combo minuteria di raccordo in acciaio inox ed una manciata di artificiali debitamente selezionati nelle categorie dei minnow e dei cucchiai rotanti: per la prima categoria preferisco i modelli lipless fino a gr 30 e per i rotanti scelgo quelli di buon peso con corpo massiccio come gli ormai introvabili italianissimi Rem, ottimi per le forti correnti.

Quest’anno il fiume ha premiato la mia perseveranza “regalandomi” una fantastica trota lacustre di risalita di kg 3,120 allamata all’inizio di una forte corrente a centro fiume; tutta la combo è stata messa a dura prova ma la qualità dei vari componenti mi ha permesso di portare a termine vittoriosamente il combattimento.

Pesci di tale bellezza unitamente a purezza genetica e rusticità ripagano abbondantemente di tutte le uscite a vuoto realizzate durante l’intera stagione: chilometri di fiume battuti palmo a palmo e migliaia di lanci effettuati con l’unico scopo di entrare in contatto con i due nostri invidiati endemismi rappresentati dalla trota marmorata e dalla trota lacustre, non riescono a cancellare l’immensa gioia di una cattura di tale valore avvenuta in ambienti ancora sani e naturali dove anche il contorno paesaggistico contribuisce a rendere unica questa entusiasmante esperienza.

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