Un’insolita cattura

set 9, 2021

Nel mio mezzo secolo di spinning, ne ho viste veramente di ogni tipo e non a caso voglio parlarvi di quanto mi è recentemente accaduto pescando su un grosso fiume alpino nelle vicinanze del suo sbocco in lago.

Organizzo sessioni in questo spot alla ricerca di trote sia fario che marmorate ed anche lacustri che risalgono dal vicino lago per ricercare i siti dell’imminente periodo di riproduzione. Mi attrezzo con una canna di lunghezza mt 2,40/2,70 in due sezioni con una potenza effettiva di lancio individuata nell’intervallo gr 15/40 (1/2oz – 1oz e ½); il mulinello da abbinare è un taglia 4000 caricato con l’ottimo trecciato Asso Ever Green PE8X di spessore mm 0,15 connesso ad un terminale in fluoro Asso Super Fluorocarbon di spessore mm 0,35.

Quando arrivo sul fiume il livello delle acque è buono ed anche la trasparenza garantisce di pescare con condizioni abbastanza favorevoli; in questo spot, a causa della corrente piuttosto forte, preferisco utilizzare cucchiai rotanti da gr 30 e minnow artigianali fino a gr 35. Riveste particolare importanza far lavorare gli artificiali a stretto contatto del fondo dove i salmonidi con il muso contro corrente attendono che il flusso correntizio porti loro il cibo.

Dopo aver optato per un minnow da gr 30, lancio l’insidia a monte per fargli compiere una sorta di passata a sfiorare i ciottoli del fondo: in una delle innumerevoli passate il minnow prima si blocca in modo innaturale e poi mi trasmette al polso un brusco strattone. Ferro energicamente e capisco di aver incocciato qualcosa di veramente grosso; penso alla trota che popola i sogni di ogni pescatore ma ben presto intuisco che il modo di combattere non è quello del salmonide.

Vedo nella trasparenza dell’acqua una spanciata giallastra e ancora non riesco a capire cosa ho in canna; le possenti puntate liberano dal mulinello diversi metri del mio fedele trecciato ed il terminale in fluoro regge benissimo alle sfuriate del grosso pesce che con il suo considerevole peso unitamente alla forza della corrente portano al limite della resistenza tutti i componenti della combo.

Dopo diversi tentativi di spiaggiare il pesce, finalmente vedo la sua sagoma e capisco di avere a che fare con una grossa carpa regina, abbondantemente sopra i dieci chilogrammi di peso. Sono sorpreso ma non più di tanto: quando i pesci raggiungono queste dimensioni, tutti anche le specie vegetariane, diventano ittiofaghe e quindi aggrediscono anche altri pesci nell’intento di fare incetta di preziose calorie. Scatto qualche foto e, dopo aver riossigenato il pesce, lo libero nel suo ambiente.

Ancora una volta ho provato quella piacevolissima sensazione che si impadronisce del mio corpo quando realizzo catture importanti. Magie dello spinning!

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