Curiosità sulla pesca “a bottom”

È una tecnica che sta rivoluzionando il mondo della trout area: si tratta della pesca a bottom, pratica di origine giapponese molto apprezzata dagli appassionati del settore.

Come si può intuire dalla traduzione italiana dell’espressione “bottom”, questo tipo di pesca si pratica sul fondo del lago o del fiume, avendo cura di far scendere le esche utilizzate il più in basso possibile.

Attrezzatura per la pesca a bottom

Vediamo le caratteristiche di una perfetta attrezzatura per la pesca a bottom.

La canna da pesca per questa pratica presenta una lunghezza simile a quella utilizzata nella trout area: parliamo di circa due metri/due metri e dieci centimetri. Il cimino è in carbonio pieno, con l’obiettivo di acuire la percezione del pescatore nel momento in cui il pesce “tocca” l’esca. Si tratta di una peculiarità piuttosto importante perché, visto che la pesca bottom è praticata in acque profonde, la percezione del pescatore è minima, anche se il pesce tocca l’esca con veemenza.

Per quanto riguarda gli artificiali utilizzati nella pesca a bottom, questi presentano dei lati dalla lunghezza pressoché identica. L’artificiale va lanciato, facendolo quasi rimbalzare sul fondo. Il buon esito della pesca a bottom è determinato dalla sinergia di due discriminanti: vivacità del pesce e temperatura d’acqua. Se l’acqua è molto fredda, come succede nella stagione invernale, il pesce non sarà stimolato a seguire l’esca e rimarrà dunque sul fondo, per la gioia del pescatore a bottom.

Esche per la pesca a bottom

Le esche per la pesca a bottom possono essere di varia natura. Molto diffuse sono quelle super leggere ma con un finale in fluorocarbon lungo che, grazie al proprio peso, riesce a far affondare meglio l’esca stessa.

Largamente utilizzate sono quelle dalla forma esagonale con un magnete applicato nella parte posteriore che serve a bloccare l’amo. Il vantaggio di questa caratteristica è che l’esca striscia sul fondale senza che l’amo resti incastrato, in quanto tenuto in alto dal magnete.

E tu hai mai provato la pratica della pesca a bottom?