Jigging e spinning al Lucioperca
apr 1, 2021
Testo e fotografie di Marco Altamura
Marzo è un gran mese per chi pratica lo spinning ed è per me un appuntamento irrinunciabile per tentare la cattura di qualche Lucioperca prima del periodo di interdizione per la riproduzione.
Il “mio” lago Maggiore nell’ultimo ventennio ha assistito ad un vero e proprio boom di presenze del percide originario dei Paesi dell’Est Europa con somma gioia da parte di chi pratica lo spinning ed il jigging; sono infatti queste due tecniche che, se correttamente praticate, consentono di portare a guadino qualche bell’esemplare di Lucioperca.
Divido in due tipologie di approccio questa divertente ricerca del tigrato predatore: lo spinning praticato in ore diurne ed il jigging praticato in giornate cupe o in affascinanti sessioni notturne.
Per la prima tipologia, utilizzo una canna in due sezioni classica da spinning di lunghezza mt 2,40 abbinata ad un mulinello taglia 4000 caricato con il trecciato Asso Ever Green PE8X di colore verde nello spessore mm 0,15 alla cui sommità vado a connettere uno spezzone di circa un metro di terminale in fluoro, nello specifico l’ottimo Asso Super Fluorocarbon nello spessore mm 0,30; per la seconda tipologia, utilizzo una canna da vertical jigging di lunghezza mt 2,70 abbinata ad un mulinello taglia 4000 dotato di una frizione scorrevole e progressiva caricato con un trecciato di colore giallo fluo come l’Asso 8XPE Lure Braid nello spessore mm 0,15 al quale connettere sempre l’Asso Super Fluorocarbon di spessore però mm 0,35.
Per lo spinning faccio largo uso di minnows ad assetto neutro ed affondante ricuperati lentamente a stretto contatto del fondale; la profondità alla quale vado ad operare non supera i 7/8 metri e le livree dei minnows vanno dai colori naturali con acque chiare al firetiger e ai colori flou per linfe opalescenti.
Il jigging in giornate cupe o praticato in notturna è però la tecnica d’elezione per insidiare questo splendido predatore; il colore giallo fluo del trecciato della Asso citato prima viene molto in aiuto nelle sessioni notturne e consente di seguire con gli occhi le traiettorie subacquee dei nostri siliconi che compiono vere e proprie gincane tra gli innumerevoli ostacoli del fondo. Spesso il Lucioperca attacca lo shad siliconico in maniera subdola, quasi impercettibile ed occorre una buona dose di esperienza maturata sul campo per venire a capo di questo pesce scaltro e potente. Consiglio sia per lo spinning che per il jigging di utilizzare come nodo di giunzione tra trecciato e terminale in fluoro il collaudatissimo nodo Toni Pegna che, se ben eseguito, mette al riparo da sgradite sorprese. In rete si trova facilmente la sequenza di operazioni da compiere per eseguire questo nodo.
Una dovuta nota di merito va attribuita all’Azienda Asso Gruppo DP che con gli ultimi prodotti che ha messo sul mercato ha sicuramente toccato punte di eccellenza e non solamente per il settore spinning. Pratico questa disciplina da quasi mezzo secolo e come sono solito affermare, la considero una tecnica semplice, priva di inutili orpelli, e l’impiego di ottimi materiali ne certifica il successo e la differenzia da cocenti delusioni causate da componenti di scarsa qualità.