I trecciati per il drifting al tonno rosso

feb 11, 2021

A cura di APS Liguria Fishing Adventures

Negli ultimi anni, la tecnica e le attrezzature dedicate alla pesca a drifting del tonno rosso hanno subito un’evoluzione radicale: si è passato dall’utilizzo di mulinelli XXL e canne carrucolate, spesso classe 80/130 lbs di peso importante a combinate molto più leggere dal peso complessivo di poco più di un kilogrammo.

I grandi mulinelli  imbobinati con centinaia di metri di monofilo dello 0.70/0.80 a cui seguiva un terminale in fluoro collegato con sistema wind-on stanno lasciando il passo a mulinelli più piccoli, potenti, caricati con trecciati sottili a cui si unisce, con un nodo “PR” un terminale molto corto in fluorocarbon.


Le canne stesse sono passate da sistemi carrucolati, adeguati a far scorrere il nylon, a sistemi ad anelli, montati “acid” (montaggio degli anelli a spirale studiato per compensare il momento di  torsione della leva del mulinello a favore della spina del fusto della canna), canne dotate di estrema leggerezza unita a una potenza del fusto con ritorno elastico estremamente efficace nel combattimento in stand up.

Come è potuta avvenire questa rivoluzione, che ci permette, con strumenti impensabili fino a pochi anni fa, di combattere pesci che possono arrivare anche a due quintali?

Il motore di questo cambiamento è principalmente nella qualità dei “fili” che utilizziamo:
se prima avevamo bisogno di mulinelli di grandissime dimensioni  per caricare almeno 600/700 metri di 0.70, l’avvento dei fili trecciati “PE” ci consente di poter caricare fili con diametri dimezzati a parità di carico di rottura, per cui dal “vecchio” mulinello 50/80 Lbs, possiamo passare ad un più agile 25/30 Lbs.

Asso, sempre all’avanguardia nelle tecnologie per la pesca ha sviluppato diverse soluzioni, noi stiamo testando da un paio di anni due trecciati in particolare:

ASSO PE 8X EVERGREEN è un filo decisamente eccezionale, innanzitutto ha una caratteristica estetica importante: è costruito con fili il cui elemento colorante è inserito in fase di produzione del singolo filo, per cui non viene “tinto” a fine produzione, il che gli consente di mantenere nel tempo il suo colore verde scuro, da cui il nome “evergreen”, sempreverde.
Dal punto di vista delle caratteristiche meccaniche, oltre all’assoluta assenza di allungamento elastico, tipico dei trecciati, che ci consente di percepire ogni movimento del pesce, il filo si presenta molto pastoso e, al tatto, si percepisce la tenacia di questo filo, che sembra studiato appositamente per essere imbobinato su mulinelli rotanti, tenace ma estremamente docile quando si devono eseguire nodi particolarmente delicati e complessi, come il PR di giunzione con il terminale.
Il diametro dichiarato è sostanzialmente fedele alla realtà, seppure sia sempre difficile valutare questa caratteristica in un trecciato, rispetto ad un monofilo.

Abbiamo iniziato ad utilizzare questo filo, nel diametro 0.41, nel 2019 e nel corso di questi due anni abbiamo combattuto con esso almeno 100 tonni tra i 40 e i 150 kg senza mai registrate un cedimento, il filo in bobina è sempre lo stesso e continua a fare il suo dovere, senza rompersi e senza perdere il suo colore!

ASSO PE 8X PREDATOR è un altro filo fantastico, di colore blu, rispetto all’evergreen ha la stessa tenacia unita ad una maggior “setosità” che lo rende adatto anche a pesche dove la morbidezza del filo è essenziale, come, ad esempio lo spinning o comunque l’utilizzo su mulinelli a bobina fissa.
Noi lo adoperiamo sia sui mulinelli rotanti, abbinati a canne acid artigianali di 61zero, di classe  dalle 30 alle 80 libbre, sia per la pesca a drifting con mulinelli da tropico a bobina fissa abbinati a canne da jigging pesante: anche in questo caso, decine di tonni non hanno saputo spezzare questo trecciato, che utilizziamo sempre nel diametro 0.40.

Di entrambi i fili abbiamo apprezzato, inoltre, la notevole resistenza all’abrasione, che è sempre stato il punto debole dei trecciati: in qualche occasione, specie con angler non troppo esperti nel combattimento, è capitato che il filo toccasse la murata della barca, e, con nostra estrema sorpresa, non abbiamo registrato rotture, che, con trecciati usati in precedenza, erano praticamente certe.