Fili da pesca per trout area: come orientarsi nella scelta

dic 14, 2020

La trout area è una tecnica di pesca di recente importazione, che in Italia sta conoscendo un discreto successo già da qualche anno.

In questo articolo spiegheremo in cosa consiste, qual è l’attrezzatura tecnica necessaria e ci soffermeremo sull’importanza della scelta dei fili da pesca per trout area, per ottenere il massimo risultato.

 

Trout area in breve: in cosa consiste.

Di origine giapponese, letteralmente si può tradurre come pesca alla trota. Tuttavia, rispetto alla tradizionale pesca in laghetto, la trout area si distingue per un notevole cambio di mentalità. A una forte componente tecnica e regole ben precise, si affianca infatti un’etica “no kill”: il trout area prevede che il pesce venga immediatamente slamato e liberato, stando attenti a toccarlo il meno possibile.

Grazie a una logistica meno impegnativa e all’impostazione nipponica del “catch and release”, la trout area sta avendo un buon riscontro anche tra i giovanissimi, che si accostano alla pesca proprio partendo da questo tipo di tecnica.

 

Le sfide della trout area

Sarebbe un errore considerare la trout area una tecnica di pesca di seconda categoria. La pesca alla trota, infatti, richiede un’attrezzatura tecnica specifica e un’abilità tutt’altro che scontata.

Se praticata nel modo giusto è un tipo di pesca che può rivelarsi avvincente e regalare grandi soddisfazioni.

Il primo obiettivo è quello di attirare le trote, pesci più diffidenti e in un certo senso smaliziati, stuzzicandone l’appetito. Sarà necessario ripetere lanci e recuperi fino a trovare la profondità giusta dove le trote si stanno nutrendo e spingerle a inseguire la nostra esca, fino a portarle nel sottoriva.

Inoltre, è importante capire la conformazione del laghetto e i livelli di profondità maggiormente popolati dalle trote, che cambieranno anche in base alla stagionalità.

 

L’attrezzatura ideale per trout area

La dotazione tecnica ottimale per la trout area si riassume in un’unica parola: leggerezza.

Dalle canne ultralight flessibili e performanti, che assicurano una maggiore gittata di lancio, fino al mulinello, che deve essere leggero e bilanciato, l’attrezzatura deve essere funzionale alla velocità che caratterizza questo tipo di pesca.

Le esche da utilizzare sono rigorosamente artificiali, ad ami singoli e privati dell'ardiglione. Tendenzialmente si usano i cucchiaini ondulanti, detti spoon, di diverso colore e dal peso ridotto.

Per quanto riguarda i fili da pesca, prima di decidere quale acquistare è importante analizzare il “contesto” per scegliere al meglio.

Vediamo le situazioni più comuni:

 

  •      Affondamento lento: ideale per trote molto sospettose e non eccessivamente attive, l’Asso Nylon Soft è un monofilo in nylon che rimane più galleggiante, combinato di solito a esche UL dalla presentazione più naturale.
  •      Velocità di ferrata: particolarmente indicato in acque profonde, l’Asso Super Ester consente una ferrata più veloce e precisa in caso di trota all'abboccata timida. Permette inoltre lanci lunghi e precisi e si presenta in colorazione fluorescente bluastra, per controllare meglio l’azione di pesca.
  •      Forza e resistenza: come via di mezzo tra le due tipologie precedenti, l’Asso Nylon Hard è un monofilo in nylon rigido, caratterizzato da un’estrema resistenza adatta a pesci molto attivi.
  •      Invisibilità: indicato per le situazioni di pesca difficili, con acqua chiara e pesci diffidenti, l’Asso Fluorocarbon è un monofilo pressoché invisibile, ma anche molto resistente allo stress. L’elasticità ridotta lo rende più sensibile alle tocche del pesce e affonda più rapidamente.

 

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