Pesca a drifting: caratteristiche

lug 22, 2020

Per pesca a drifting si intende la pesca del tonno gigante dalla barca, in deriva oppure ancorata, utilizzando la canna ed il mulinello. È una tecnica ormai largamente diffusa soprattutto nel Mar Adriatico, introdotta nel nostro Paese negli anni ’70 da un medico bolognese. Quali sono dunque le caratteristiche di questa tecnica?

Capisaldi della pesca a drifting

Tra le caratteristiche peculiari e imprescindibili della pesca a drifting si possono citare l’impiego esclusivo della sarda come esca e la necessità di pasturazione continua sempre con la sarda attraverso un particolare metodo detto “strisciata”.

Per praticare la pesca a drifting è indispensabile possedere una barca con caratteristiche di altura – in quanto si devono raggiungere luoghi distanti fino a 15 miglia dal porto – ed un’attrezzatura da pesca di primo livello.

L’attrezzatura della pesca a drifting

L’attrezzatura della pesca a drifting è fondamentale: infatti la cattura di un tonno gigante non si esaurisce con la ferrata, che è anzi solo l’inizio. Possono essere necessarie anche 2 o 3 ore per insidiare un pesce di tali dimensioni, che può arrivare a pesare 200 kg. Inoltre sulla barca ci dovrà essere una sedia da combattimento e spazio sufficiente in poppa, oltre a un ecoscandaglio ed un GPS. Passiamo ora all’attrezzatura della pesca a drifting vera e propria: avremo bisogno di canne diverse in base al tipo di combattimento scelto – che sia “sit down” o sedia e “stand up” – per recuperare la preda. Questo tipo di imbragatura consente di scaricare la forza di trazione esercitata dal tonno anche sul busto e sulla sedia, risparmiando lo sforzo alle braccia. Il sistema di combattimento stand up, invece, prevede che la pesca a drifting sia svolta in piedi; è un metodo più faticoso e pericoloso: si deve essere ben allenati per evitare di “volare” letteralmente in acqua.

Due diverse canne da pesca per due sistemi differenti

Come facilmente ipotizzabile, per questi due sistemi vengono utilizzate due diverse canne da pesca. Per il “sit down” la lunghezza deve essere almeno di 2,3 metri con passanti molto resistenti a doppia o a singola carrucola. Meglio preferire canne in carbonio che offrono maggiore resistenza e leggerezza ed un’azione più parabolica. Il manico deve essere dritto e sagomato per adattarsi al bicchiere della sedia da combattimento. Le canne da pesca per il sistema “stand up”, invece, devono essere lunghe da 1,8 a 2 metri per aumentare la leva e anch’esse devono avere passanti resistenti ed essere leggere. Il manico presenta una curvatura per manovrare meglio la canna fissata alla cintura e scaricare parte della forza di trazione sulle gambe.

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